Le diciamo tutti, ma sono le frasi che ci fanno sembrare antipatici senza accorgercene

Ci sono persone che, senza accorgersene, coltivano antipatia negli occhi degli altri: il problema sono quelle frasi apparentemente innocue.

Quante volte, durante una conversazione, ci siamo fermati un attimo a pensare a quale peso possano avere le nostre parole sugli altri? C’è chi è più riflessivo e chi, invece, è molto spontaneo nelle proprie conversazioni. Eppure questo non significa che uno sia più abile dell’altro. La comunicazione è un’arte innata, ma che si può affinare nel tempo, con piccoli accorgimenti in grado di cambiare il nostro modo di rapportarci.

Due persone che gesticolano mentre parlano
Le diciamo tutti, ma sono le frasi che ci fanno sembrare antipatici senza accorgercene – triploguaio.it

Il fatto è che spesso si generano antipatie e non sempre riusciamo a capirne il motivo. Probabilmente è una questione di pelle, ma può dipendere anche dal modo in cui ci poniamo – o dal modo in cui gli altri si pongono con noi.

Come sempre, a sviscerare questi dubbi comunicativi ci pensa la psicologia, che mette in luce alcune frasi che, bene o male, diciamo tutti almeno una volta. E che, a sorpresa, potrebbero essere la vera causa di quell’attrito con il collega, con i genitori dell’amico del figlio… e con la suocera, perché alla fine anche lei c’entra sempre.

Le frasi che ci fanno sembrare antipatici (anche senza volerlo)

Tra le frasi che usiamo più spesso senza rendercene conto, ce ne sono alcune che la psicologia considera veri e propri ‘scivoloni comunicativi’. Il classico esempio è “Fai come vuoi” o “Per me è lo stesso”: può sembrare innocua, ma l’altra persona la percepisce come indifferenza o mancanza di rispetto. Invece di liquidare così la conversazione, è molto più efficace esprimere la propria opinione, anche in poche parole. Non serve essere d’accordo a tutti i costi: basta spiegare il proprio punto di vista con semplicità.

Persone che comunicano tra loro
Le frasi che ci fanno sembrare antipatici (anche senza volerlo) – triploguaio.it

Un altro errore comune è dire “Non mi interessa” o “Non mi importa”. Queste frasi trasmettono il messaggio che non ci interessi affatto ciò che l’altro sta dicendo. Meglio usare formule più morbide come “Capisco cosa intendi, ma la penso diversamente”. In questo modo si dimostra rispetto, anche se non si condivide il pensiero dell’altro.

Non meno fuori luogo è la frase “Sono solo onesto”. Spesso viene usata come giustificazione per dire qualcosa di sgradevole, ma l’effetto è quello di sembrare scortesi. Anche il famoso “Senza offesa, ma…” rientra nello stesso meccanismo: apre la strada a un commento che ferirà comunque. In entrambi i casi, il consiglio è formulare la critica in modo più empatico, magari introducendola con un’esperienza personale o con un “Hai mai pensato che…?”.

Infine ci sono espressioni che tradiscono immaturità, come “Non è colpa mia” o “Perché succede sempre a me?”. La prima dà l’idea di voler scaricare responsabilità, la seconda di voler catalizzare l’attenzione su di sé. Molto meglio sostituirle con approcci costruttivi come “Vediamo come possiamo risolvere la questione”. In fondo, la vera abilità sociale sta nel far sentire l’altro ascoltato e rispettato, non giudicato.

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