Non è direttamente Esselunga a produrre i prodotti Smart: la verità sulla spesa low-cost della catena italiana.
Tanto si parla dei discount, quelli che offrono prodotti tutto sommato validi a prezzi competitivi sul mercato. Come emerso da catene del calibro di Eurospin, sono molte le aziende a collaborare cedendo la loro produzione ma non il loro marchio: basti pensare a tortellini e ravioli firmati Giovanni Rana.

Ma cosa sappiamo sui supermercati? Loro vendono prodotti delle grandi aziende, ma spesso conservano linee a marchio proprio. Oltre alla classica fila di prodotti firmati Esselunga, ad attirare l’attenzione sono sicuramente le confezioni giallo splendente il cui logo porta il nome di Smart. Come si può intuire dal marchio, si tratta di prodotti essenziali creati appositamente per chi vuole qualità senza fronzoli: articoli validi senza dover spendere troppo.
Ma dietro a una promessa vincente, ci sono aziende che lavorano per quel marchio. E sebbene in molti pensino che la linea Smart sia prodotta direttamente da Esselunga, dovranno ricredersi. Come sempre c’è un meccanismo dietro che rende il tutto sostenibile. Nessuno dice che sia giusto o sbagliato, ma la cosa importante rimane una: sapere cosa portiamo a tavola.
Chi produce davvero i prodotti Smart e perché costano meno
Dietro gli scaffali color giallo acceso non c’è un’unica fabbrica marchiata Esselunga, ma una rete di aziende italiane ed europee che producono per conto della catena. È lo stesso meccanismo che si ritrova nei discount: grandi marchi cedono parte della produzione senza però concedere il proprio logo. È così che si riesce a riempire un’intera spesa Smart, dal latte ai biscotti, passando per caffè, yogurt, merendine e perfino la crema spalmabile.

Il punto è che non si tratta di prodotti identici a quelli ‘ufficiali’ Esselunga. Spesso cambiano gli ingredienti, la provenienza delle materie prime o la tipologia di lavorazione. Un esempio: il latte fresco intero Smart costa 0,85€ al litro contro 1,19€ di quello Esselunga. Entrambi italiani, ma nel secondo caso si parla di latte di alta qualità, ottenuto da stalle selezionate e con un trattamento termico più delicato. La differenza di prezzo è giustificata da standard più elevati.
Lo stesso vale per le bevande vegetali: il latte di soia Smart è prodotto a Cremona con il 6% di soia, mentre quello Esselunga (biologico, con il 9% di soia) arriva dall’Austria e costa quasi il doppio. Idem per il caffè: la miscela Smart firmata Gimoka si paga 3,56 €/kg, mentre quella Esselunga prodotta da Kimbo arriva a 8,98€/kg. In tasca la differenza si sente eccome.
Il risparmio medio, secondo i confronti, è del 40% in meno rispetto alla linea classica. Ma dietro, come appena visto, ci sono sempre compromessi: confezioni più grandi, ingredienti meno pregiati, e in alcuni casi l’utilizzo di olio di palma o zuccheri aggiunti. Non prodotti ‘fasulli’, certo, ma versioni più essenziali, pensate per chi vuole spendere poco senza rinunciare a riempire il carrello.